Lead profiles
A. Cardinali, A. Valenti
- Università degli studi di Brescia
- Università degli studi di Brescia
Compito coinvolto:
Frutta e verdura producono almeno il 25-30% di sottoprodotti (ad esempio buccia, semi, sansa). Inoltre, ogni anno più di 20 milioni di tonnellate di rifiuti della pesca e dell’acquacoltura (ad esempio, pinne, teste, pelle e visceri) vengono gettati in mare. Sia i rifiuti agroalimentari che quelli marini contengono composti preziosi (ad esempio, polifenoli, flavonoidi, tannini, acidi organici, terpeni, vitamine, collagene, gelatina, peptidi, lipidi polinsaturi, chitina). Una volta estratti, questi componenti possono essere utilizzati tal quali o biotrasformati in diversi settori. Le tecniche di estrazione convenzionali richiedono grandi quantità di solventi organici e tempi lunghi, sono costose e mostrano basse rese.
Piano operativo
Sottoprodotti della biomassa e scarti provenienti da diverse matrici e/o industrie (ortofrutta, cereali, legumi, caffè esausto, birrifici, caseifici, molitura olive, oli alimentari, silvicoltura, apicoltura, alghe, pesca) rappresenteranno la materia di partenza per il recupero molecole bioattive, sia purificate (es. peptidi, mono/polisaccaridi, lipidi, acidi organici, composti fenolici, lignina, carotenoidi, terpeni, vitamine, glucosinolati/isotiocianati, chitina) che in miscela (es. oli essenziali). Verranno prese in considerazione anche le biomasse di scarto trattate mediante fermentazione e/o catalisi enzimatica come nel Task 2.1.2 per ottenere composti di interesse industriale. Verranno applicate le seguenti tecniche di estrazione sostenibile:
- Estrazione CO2-Fluido Supercritico (POLIMI, CNR, ENEA)
- Solventi green, come i Solventi Eutettici Profondi (DES) e DES Naturale (NADES) (POLIMI, UNICATT, CNR, UNINA, UNIMI)